No alla terza corsia tra Lugano e Mendrisio
Malgrado i miglioramenti tecnici dei veicoli, il traffico sempre in aumento continua a dare un contributo importante alla pessima qualità dell’aria che si respira nel Mendrisiotto, i cui tassi di polveri fini e ozono oltrepassano per molti giorni all’anno i limiti dell’Ordinanza federale. Non solo la salute, ma la qualità di vita dei residenti, in generale, ne risente per l’inquinamento fonico, la convivenza quotidiana con le colonne sull’autostrada e sulle strade cantonali, il territorio naturale trasformato in asfalto e la perdita di biodiversità. La soluzione del problema della congestione del traffico prospettata dall’Ufficio federale delle strade (USTRA), cioè portare a sei le corsie autostradali tra Lugano e Mendrisio, è sensata? Il progetto “Potenziamento della A2 Lugano-Mendrisio” prevede l’attivazione delle “terze corsie dinamiche” nelle ore di punta con lo scopo di fluidificare il traffico, che sulle strade cantonali dovrebbe ridursi. Il condizionale è d’obbligo: sei corsie dinamiche significa aumento della capacità di traffico, che per esperienza ha sempre portato a un aumento del traffico stesso. È probabile che diversi utenti della ferrovia tornerebbero a spostarsi in automobile. Risultato: in breve tempo ci si ritrova nella situazione di congestione stradale anteriore al progetto, se non in una situazione addirittura peggiore. Il sistema delle sei corsie dinamiche, senza allargamento del calibro totale dell’autostrada, sembra relativamente semplice, ma non è così: le gallerie autostradali tra Lugano e Mendrisio hanno una larghezza sufficiente per sole quattro corsie e forzatamente il progetto dell’USTRA prevede di realizzarne di nuove con tre corsie per direzione di marcia. Secondo l’USTRA il progetto “Potenziamento dell’A2 Lugano-Mendrisio” avrebbe dei vantaggi per la qualità del territorio e del paesaggio: parte delle corsie autostradali verrebbero messe in galleria e Bissone in particolare verrebbe liberata dall’attraversamento dell’autostrada; inoltre gli inerti provenienti dallo scavo delle nuove gallerie verrebbero depositati nel lago in modo da ampliarne le rive e permettere la realizzazione di percorsi ciclabili e pedonali. Altri comuni, però, dovrebbero mettere a disposizione significative porzioni di territorio per nuovi svincoli autostradali (spostamento dello svincolo di Bissone verso Maroggia e Melano). Altro territorio dovrebbe essere sacrificato per le entrate e le uscite autostradali anche a Mendrisio che necessiterebbero di due corsie per direzione di marcia, invece dell’unica attuale, per evitare ingorghi in autostrada e sulla strada cantonale d’accesso. Ha senso questo progetto dal costo esorbitante di quasi un miliardo di franchi, che porterebbe a un miglioramento solo transitorio e di breve durata del problema della congestione autostradale tra Mendrisio e Lugano? Per l’associazione “Cittadini per il territorio” la risposta è un franco no: smettiamola di cercare soluzioni che guardano al passato e pensiamo a un futuro migliore e sostenibile per il territorio del Mendrisiotto. In un incontro informativo con i responsabili dei comuni del Mendrisiotto il referente di USTRA per il nostro Cantone, Ing. Fioroni, ha ammesso che una diminuzione anche relativamente modesta del traffico individuale motorizzato renderebbe inutile il progetto “Potenziamento dell’A2 Lugano-Mendrisio”. Sapendo che la maggior parte del traffico che intasa l’autostrada è costituito da pendolari che si recano al lavoro e tornano a casa, per i Cittadini la soluzione non può che essere questa: facciamo in modo che non solo uno, ma più lavoratori si spostino con la stessa automobile, e allo stesso tempo potenziamo e miglioriamo in tutti i modi possibili i trasporti collettivi. Invece di investire i soldi pubblici in potenziamenti stradali, investiamoli subito nella promozione dei progetti di mobilità aziendale, che hanno costi relativamente contenuti ma necessitano di essere vincolanti e non solo lasciati alla buona volontà delle aziende. E a medio e lungo termine investiamo energie e finanziamenti pubblici per accelerare la realizzazione di Alptransit a Sud di Lugano, liberando così il tracciato ferroviario odierno tra Lugano e il confine di Chiasso a favore di un TILO che potrà diventare la metropolitana del nostro agglomerato.