Riflessioni iniziali

Il fiume Laveggio nasce nel territorio di Stabio. Nella pianura dell’Adorna questo fiume, con le sue zone di riproduzione degli anfibi, paludi e boschi golenali, scorre ancora parzialmente libero.

Esso rappresenta tuttora, anche se sempre più sostituito da strade e autostrade, l’ossatura del paesaggio di questa porzione di territorio. Attorno al fiume abbiamo molti luoghi protetti singolarmente dalla legge sulla protezione della natura e del paesaggio.

La particolare bellezza e ricchezza in biodiversità di questa zona le ha valso la candidatura europea, da parte della Confederazione, a zona smeraldo. Salvaguardare e conservare questo fiume permetterebbe, grazie alla presenza di elementi di confine ben chiari (i due parchi naturali e l’arteria autostradale della N2), di custodire un paesaggio unico e di grande valore.

Questi sono i motivi che nella primavera del 2010 ci hanno portato ad iniziare un lavoro di valorizzazione e riscoperta del fiume.

Situazione

  • confine / margine / periferia  tra i diversi comuni
  • accumulo di funzioni e infrastrutture “molesti”, cioè cimiteri, industrie, impianti di depurazione, bidoni, etc.    posizionati a margine dei comuni
  • in certi tratti poco accessibile, poco conosciuto, carattere di “nicchia”
  • in certi tratti riduzione a pura infrastruttura (canale) senza relazione coi quartieri

Concetto

  • trasformare la “periferia” in un  “centro” lineare
  • sequenza di parchi tematici con carattere preciso
  • fonte d'identità per l'alto mendrisiotto
  • elemento di collegamento tra infrastrutture pubbliche / di svago / di sport / di ristorazione
  • potenziamento del parco con nuove funzioni collegati ai temi del parco (agriturismi, bagno nel fiume, golf ecologico, pescicoltura, orti, parco botanico agricolo, noleggio bici, etc.)
  • praticabilità su tutta la lunghezza
  • collegamenti verticali con i centri storici e la rete di mobilità lenta (sentieri, piste ciclabili)
  • ponti ecologici tra fauna e flora del San Giorgio e del Generoso

Gruppo di lavoro

Tita Carloni
Robert Huber
Grazia Bianchi
Ivo Durisch
Anna Biscossa